- Al
centauro impenitente
- corre,
vola la mia mente
- al
ricordo di una sella
-
di una moto (questa o quella?).
- Se
parlava di Cagiva
-
la sua storia mai finiva
- e
racconta della biella
-
gli si scioglie la favella.
- Si
lo ammetto ‘sto nipote
-
è un talento su due ruote
- non
conosce la stanchezza
-
se non dietro al parabrezza.
- Della
moto sempre conta
-
e la smonta e la rimonta.
- E
così che il buon Lorenzo,
- una
ne fa e cento ne penzo,
- si
diletta col pistone
-
del motore la canzone.
- Ora
un breve pensierino
-
dedicò il mio nipotino
- alla
mamma spensierata
-
che da un culo malcagata
- di
quel grande farabutto
-
che si prese lesto tutto
- e
che ora spero stia
-
sulla tazza tuttavia
- a
cagare per un anno
-
tutto quel che fece danno.
- Ma
guardiamo sempre innanzi
-
e una nuova moto avanzi
- sempre
bella, sempre lesta
-
e noi tutti alla finestra
- esultando
con bandiere
-
per il nostro giocoliere